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Orari e prenotazioni

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Osteria Italia

A quattro kilometri dal centro di Alba, nelle Langhe di Barolo e Barbaresco quindi un po’ al centro del mondo.

L’Osteria Italia di oggi nasce il 14 settembre 2021, quando i ragazzi della Citabiunda prendono il timone dell’attività per farne quello che è attualmente: una osteria moderna, saldamente radicata nella tradizione locale ma con lo sguardo attento alla cucina contemporanea e ai grandi vini, italiani e mondiali.

Massima cura nell’accoglienza e nella proposta, attenzione al dettaglio e una gioiosa informalità conviviale, oltre a distanza dal trambusto cittadino e facilità di parcheggio, sono alcuni degli elementi più apprezzati da una clientela che arriva ormai da tutto il mondo per scoprire un posto dalla storia speciale.

L’Osteria Italia ha infatti più di un secolo e non ci sono tracce di nomi differenti nel passato. Nei decenni si sono avvicendate differenti gestioni - negli anni Cinquanta/Sessanta era rivendita tabacchi e bar, si faceva anche il pane - fino a quando, verso la fine degli anni Ottanta, la famiglia Marcarino di San Rocco acquista la casa e ristruttura l’Osteria continuando a darla in gestione a nuovi locatari. In particolare, nei primi anni Novanta, si ricordano grandi serate musicali con la piazza piena e fiumi di gente. Lo stile dei locali è rimasto invariato come il timbro della proposta: qui c’era, c’è e sempre ci sarà una vera, grande osteria di Langa: l’Osteria Italia.

Dall’edizione 2024, l’Osteria Italia è segnalata sulla guida Osterie d’Italia edita da Slow Food.

CHI SIAMO

“Un pub è nulla senza la sua gente” e lo stesso vale per un’osteria: l’Osteria Italia non sarebbe quello che è senza le persone che la animano quotidianamente, rappresentandone volto, voce, occhi, orecchie e mani.

Lo staff di cucina e sala è il cuore pulsante dell’attività ma conosciamone meglio i quattro pilastri, così uguali e così diversi. Un solo indizio: tre sono nati e cresciuti a Neive.

Vale

Psicologa mancata o laureata sul campo a seconda dei punti di vista, Valeria Ghi è il primo sorriso che accoglie i clienti in Osteria.
Classe ’98, è passata dalle Scienze Umane all’essere domatrice di leoni e perfetta padrona di casa, dai modi gentilmente autentici e autenticamente gentili. Vale e Pidda sembrano Sandra e Raimondo ma Vale è Raimondo. Sul lavoro, una coppia formidabile.
Timidona latente, tra i tavoli dell’osteria Vale si è scoperta in possesso di abilità che non sapeva di avere e se l’esperienza di un pranzo o una cena avranno il sapore e il calore dei pasti consumati in famiglia sarà in gran parte grazie a lei.

Pidda

Al secolo Luca Lorusso anche se nessuno sa esattamente il suo nome e cognome: per tutti è solo Pidda.
Geometra, poi operaio, tenta la strada della cucina capendo presto che non è la sua vocazione, si barcamena tra lavoretti e ripetizioni ai bambini delle scuole medie prima di un viaggio rivelatore a Stoccolma. Torna dopo un mese e inizia a lavorare al “Nido della Cinciallegra” di Neive, dove si scopre uomo di sala con una spiccata sensibilità per il vino.
Le sue doti? Buona memoria, sincerità, empatia e curiosità. Qualcuno le nota e non ci pensa due volte a puntare su di lui come “il ragazzo del vino" all’Osteria Italia. In realtà Pidda sarebbe diventato molto di più: animatore, fantasista, fluidificante. Perno insostituibile.

Probir

All’anagrafe Debnath Probir dal distretto di Sunamganj, Bangladesh. In Italia da quasi 10 anni ma l’italiano non è il suo forte, alle parole preferisce i fatti e un sorriso perennemente stampato in faccia. Arriva in Osteria poco dopo Vale e Pidda per poi diventare una delle colonne portanti del progetto: veloce, preciso, ordinato.
Educatissimo, fa il lavapiatti ma sa fare tutto, come ad esempio chiudere chirurgicamente gli agnolotti. Niente male anche come chef, ogni tanto delizia lo staff con la sua specialità, pollo con qualche decina di spezie e riso. Sente quotidianamente moglie e figli in Bangladesh, parla una lingua tutta sua ed è adorato dallo staff. Con Pidda e Vale è il giocatore con più presenze dell’Osteria Italia.

Sem

Samuele Culasso è il cuoco che qualsiasi osteria sognerebbe. Coetaneo di Vale, dopo esperienze a Dubai e all’Hermitage di Madonna di Campiglio con Giovanni D’Alitta, nel 2019 cresce professionalmente accanto allo chef Marco Visciola approdando al Marin di Genova, dove diventa capo partita ai secondi. Il libro che gli ha cambiato la vita? “Vieni in Italia con me” di Massimo Bottura. Ma anche “The devil in the kitchen” di Marco Pierre White ha avuto la sua influenza.
Preparato, appassionatissimo, curioso e con una gran voglia di esplorare nuove cucine, Sem è capace di trovare un ottimo compromesso tra i piatti della grande tradizione piemontese e ricette più aggiornate e contemporanee. Sangue di Neive e mano stellata al servizio dell’Osteria Italia.

CITABIUNDA

L’osteria Italia contemporanea è l’ultimo dei tasselli di una piccola grande storia, quella della Citabiunda, i cui attuali soci sono Stefano Lombardi e Luca Cerato.

Tutto comincia il 2 aprile 2007 al Bricco di Neive con l’apertura del Birrificio Citabiunda: inizialmente solo birrificio, immediatamente dopo brewpub, cioè pub con birre prodotte nell’impianto di proprietà.

Luca Cerato arriva nel 2009 come chef, dopo esperienze di cucina anche stellate (La Ciau del Tornavento su tutte). Fondamentalmente suo il contributo per implementare il lato ristorazione dell’azienda, all’inizio con piatti e cucina alla birra (Bir’Ostu). Parallelamente si sviluppa la panificazione interna, con l’apertura della pizzeria all’ultimo piano dello stabile - una ex scuola elementare - contenente pub e birrificio. Gradualmente, le tre anime si fondono per confluire in una dimensione comune.

Oggi Luca è la mente creativa della Citabiunda, grande appassionato di vini e ristorazione, sperimentatore curioso di tutto quello che è bello e buono, gaudente per indole e dotato di grande pragmatismo imprenditoriale.

Stefano Lombardi diventa parte della società con le sue due lauree nel 2012 per occuparsi di amministrazione, contabilità, pagamenti e servizio serale della birra al banco. Lui è lo scheletro dell’attività, ha tutto sotto controllo a partire dai numeri. Negli anni matura una trascinante passione per la birra, con frequenti viaggi in Belgio e Franconia.

Ad inizio 2015, la svolta: chiude ad Alba lo storico pub Fuori Orario - attivo sin dal 1993 - per poi riaprire l’8 ottobre dello stesso anno con un’altra insegna: Fuori Citabiunda. I locali diventano due, il personale raddoppia, la clientela gongola. Nel lockdown tra 2020 e 2021, tutto il team si reinventa paladino della consegna a domicilio, riscoprendo un’unità d’intenti non banale.

Nel 2021, l’ultima novità. Il 14 settembre apre i battenti l’Osteria Italia Citabiunda style, figlia del desiderio di Luca e Stefano di cimentarsi in una dimensione relativamente nuova ma profondamente stimolante, in cui mettere alla prova tutte le competenze acquisite negli anni. Col passare dei mesi e degli anni, l’Osteria Italia assume la fisionomia attuale in termini di proposta, solidità e varietà.

A Pidda, Vale e Probir, ad inizio 2023 si affiancano Sem e il suo fedele aiutante Marco Floria: un piccolo dream team giovane che ha preso in mano il progetto dell’Osteria facendolo letteralmente proprio, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.